lunedì 29 settembre 2014

domenica 21 settembre 2014

Passano giorni

Passano giorni 

Centuplico il ricordo come la foresta dirama i rami. 
Essi si sporgono e toccano punti ignoti.
Tremano al vento, fragili fronde: 
dall'alto il vento crea lo spettacolo di verdi onde. 
Si, ricorda il tumulto dell'anima mia, 
esposta ad un alito di nostalgia. 
Passano giorni che non tornano mai 
ed arriva una vita che ancora non sai. 
A potenze superiori lascia ch'io chieda 
se, per caso, esiston realtà ch'è meglio non veda. 
Cosa potranno mai raccontarmi 
se nulla poterono e possono darmi? 
Siamo un po' soli, mentre tutto ci capita attorno. 
Siamo unici e, a volte, ci sentiamo contorno. 
Ma dove e da chi fare ritorno? 
Ma se testardi pensieri ci tengono svegli, 
lascia che accorto io, almeno, ti vegli! 

Giuseppe Circiello

Vital - Grouper

Vital - Grouper

sabato 20 settembre 2014

diario di mezzanotte...

Insomma non posso essere debole. Non posso essere forte. 
Inizio a credere che "non posso essere". 
Cioè, dirti che mi manchi e che a te ci tengo è come parlare al muro. E se mi ascolti fuggi. 
E non vuoi dirmi cosa è cambiato. 
Inizio ad arrendermi. 
Temi di dover fare discussioni con me. Temi che io insista su un determinato punto. Temi male. 
Già una volta hai provato a metterti nei miei panni, ma con le tue convinzioni. E mi hai chiesto scusa. Sia ad Aprile, per questo, che ad Agosto, per le parole che mi avevi detto. 
Figurati se voglio fare discussioni con te! Io voglio stare "bene" con te. 
Io sarò stato anche duro e drammatico la settimana scorsa, ma tu mi hai davvero ferito. 
Silenzio adesso... e mi hai detto di stanchezza, di fase egoistica...
Ma da quando è uno sforzo avere a che fare con me?
Da quando è un gesto altruistico? 
Da un lato mi sembra solo paura la tua. 
Non ne avere per favore. 
Ti ho raccontato quella storia solo per farti capire che so cosa è il dolore. So cosa avviene in un'anima ferita. E posso capire i bisogni che ha. 
Cazzo, non siamo nemici...  
Ma ormai... se devo avere timore di fare qualunque cosa e vederti fuggire, se devo vedermi trattato come il nulla dall'oggi al domani... che devo fare? 
In te credo, per questo mi "accanisco". Credo tu sia una perla rara, con tanto da dare. 
Vorrei rassicurarti. 
Ma anche tu fai paura a me. 
Ma io credo che ne valga la pena. Perché quando ti ho guardato negli occhi, in quel momento, ho visto molto di più di quanto tu possa immaginare. Perché so tante cose anche se sono lontano? 
Perché ti ho visto in ogni strato dell'essere con uno sguardo. 
Sinceramente non so nemmeno io cosa voglio esattamente da te.
Nè quando. Ma so che sei importante. 
Ci sarò. Anche se me ne andassi su un altro pianeta, per te ci sarò.

giovedì 18 settembre 2014

Atterraggio

Atterraggio

Vorrei relegare la terra lontano dal cielo,
ma più cado e più s'avvicina,
precipitando da una nuvola verso un mondo in rovina.
Per confliggere con questa legge di gravità,
che ci spinge ad impattare con la realtà,
avremmo bisogno di ali materiali
- ma poi, dicono - più scendi e più sali.
E' documentato? 
Avrei da ridire sulle scelte del fato.  
Tre... due... uno... eccoti suolo!
Sono atterrato e non volo.
Dedichiamoci al nostro ufficio: 
omologato è il sacrificio.

Giuseppe Circiello

mercoledì 17 settembre 2014

Anonimo un po'

Anonimo un po' 

Le parole migliori germogliano simili a fiori. 
Con la cura di ore, mostrano il proprio colore. 
Dove andare a comprare questi significati? 
Se lo chiedessimo, dove verremmo mandati? 
Come verremmo trattati? 
Ti insegnano di luoghi, pregni di luce di Sole, 
in cui non mostrare il nostro colore. 
Ma trovo anormale questa realtà! 
L'impossibilità di viversi sulla pelle per l'eternità!
Sapessero, poi, che alla vanità del fiore 
si preferisce l'agile giunco. 
Si piega, è umile. 
Anonimo un po'. 

Giuseppe Circiello

E ti vengo a cercare - Franco Battiato

E ti vengo a cercare - Franco Battiato

lunedì 15 settembre 2014

Hurt - Christina Aguilera

Hurt - Christina Aguilera

Uccidimi un po', destino

Uccidimi un po', destino

Uccidimi un po' destino. 
Ogni giorno strappa da me
un brandello di cuore. 
Come il morso dello sparviero 
dalla carogna stacca la carne - suo pasto - 
tu dividimi da me stesso, 
perché qui c'è vita e furore in eccesso. 
Prendimi spirito e coscienza: 
posso pure viverne senza. 
Riportami al tempo della felicità, 
nel vuoto comune a nascita e mortalità. 
Ma purtroppo nel mezzo noi ci siam stati!
Viviamo! Ma sarebbe meglio non esser nati.

Giuseppe Circiello

sabato 13 settembre 2014

Non mi ricordo di stelle fisse nel mio cielo

Non mi ricordo di stelle fisse nel mio cielo

Non mi ricordo di stelle fisse nel mio cielo
e non mi ricordo di steli tra radice e sepalo.
E' un mondo diverso che non ha certezze,
dal cui suolo canti come colonne si innalzano,
per puntellare l'universo in moto:
così ricco, così vuoto!
Non mi ricordo di fortezze sui monti che fosser
davvero chiuse:
principesse con capelli e lenzuola fuggiron 
laddove un drago immaginario vola. 
E chi rimase dentro e aveva pensieri alati 
da tiratori di piattello li vide sparati. 
E c'è un abisso nel tempo passato, 
dal quale venne Cristo, crocifisso e nato: 
Israele lo aveva condannato e il suo sangue versato; 
quel corpo divino, frustato. 
E non mi ricordo il continuo, 
perché è futuro: 
gradazioni di colori, 
dal più chiaro
al più scuro. 

Giuseppe Circiello

martedì 9 settembre 2014

Una goccia del mare

Una goccia del mare

Solo una goccia, 
una goccia del mare, 
spiegami tu, spiegami tu 
quanto vale! 
Unica e come tante: 
immensamente piccola 
nell'immensamente grande. 
C'è e senza non sarebbe completo, 
ma qualcuno conosce questo segreto? 
Così la goccia si perde, evapora via: 
c'è un mare diverso, c'è nostalgia: 
"Just a drop, a drop in the sea, 
I cannot afford to see!"

Giuseppe Circiello