Passano giorni
Centuplico il ricordo come la foresta dirama i rami.
Essi si sporgono e toccano punti ignoti.
Tremano al vento, fragili fronde:
dall'alto il vento crea lo spettacolo di verdi onde.
Si, ricorda il tumulto dell'anima mia,
esposta ad un alito di nostalgia.
Passano giorni che non tornano mai
ed arriva una vita che ancora non sai.
A potenze superiori lascia ch'io chieda
se, per caso, esiston realtà ch'è meglio non veda.
Cosa potranno mai raccontarmi
se nulla poterono e possono darmi?
Siamo un po' soli, mentre tutto ci capita attorno.
Siamo unici e, a volte, ci sentiamo contorno.
Ma dove e da chi fare ritorno?
Ma se testardi pensieri ci tengono svegli,
lascia che accorto io, almeno, ti vegli!
Giuseppe Circiello
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