sabato 20 settembre 2014

diario di mezzanotte...

Insomma non posso essere debole. Non posso essere forte. 
Inizio a credere che "non posso essere". 
Cioè, dirti che mi manchi e che a te ci tengo è come parlare al muro. E se mi ascolti fuggi. 
E non vuoi dirmi cosa è cambiato. 
Inizio ad arrendermi. 
Temi di dover fare discussioni con me. Temi che io insista su un determinato punto. Temi male. 
Già una volta hai provato a metterti nei miei panni, ma con le tue convinzioni. E mi hai chiesto scusa. Sia ad Aprile, per questo, che ad Agosto, per le parole che mi avevi detto. 
Figurati se voglio fare discussioni con te! Io voglio stare "bene" con te. 
Io sarò stato anche duro e drammatico la settimana scorsa, ma tu mi hai davvero ferito. 
Silenzio adesso... e mi hai detto di stanchezza, di fase egoistica...
Ma da quando è uno sforzo avere a che fare con me?
Da quando è un gesto altruistico? 
Da un lato mi sembra solo paura la tua. 
Non ne avere per favore. 
Ti ho raccontato quella storia solo per farti capire che so cosa è il dolore. So cosa avviene in un'anima ferita. E posso capire i bisogni che ha. 
Cazzo, non siamo nemici...  
Ma ormai... se devo avere timore di fare qualunque cosa e vederti fuggire, se devo vedermi trattato come il nulla dall'oggi al domani... che devo fare? 
In te credo, per questo mi "accanisco". Credo tu sia una perla rara, con tanto da dare. 
Vorrei rassicurarti. 
Ma anche tu fai paura a me. 
Ma io credo che ne valga la pena. Perché quando ti ho guardato negli occhi, in quel momento, ho visto molto di più di quanto tu possa immaginare. Perché so tante cose anche se sono lontano? 
Perché ti ho visto in ogni strato dell'essere con uno sguardo. 
Sinceramente non so nemmeno io cosa voglio esattamente da te.
Nè quando. Ma so che sei importante. 
Ci sarò. Anche se me ne andassi su un altro pianeta, per te ci sarò.

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